Perché il tema della sicurezza informatica oggi è più attuale che mai

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Negli ultimi tempi, una strana anomalia si sta insinuando nel mondo della sicurezza informatica: la convinzione strisciante – e sempre più presente, anche presso gli operatori del settore – che la pirateria e le varie pratiche a essa connesse (dalla diffusione di virus al phishing) sia stata, se non definitivamente sconfitta, quantomeno largamente ridimensionata. Nulla di più sbagliato e fuorviante: le pratiche di appropriazione indebita di dati sensibili e/o di sabotaggio di interi sistemi informatici per via telematica è più viva che mai. E, contrariamente a ciò che si legge in giro (non dappertutto, per fortuna), non sempre gli antivirus forniti di default dai produttori di device elettronici sono sufficienti a proteggere questi ultimi da hacker e altri “ospiti indesiderati”.

In altre parole, se da un lato è assolutamente vero che i produttori di PC, tablet e smartphone cercano di dotare i loro dispositivi di strumenti in grado di garantirne la sicurezza in situazioni ordinarie, è di fronte alle minacce “straordinarie” (ma non per questo così infrequenti da poter essere sottovalutate con leggerezza) che un utente dovrebbe tutelarsi, se possibile in maniera preventiva. Ricercare il miglior antivirus tra quelli attualmente disponibili sul mercato, ad esempio, senza accontentarsi di quello fornito “di serie”, potrebbe essere una pratica persino salvifica sul lungo termine. Soprattutto se si allarga il fronte della ricerca non solo ai prodotti freeware – tra i quali, va comunque ammesso, figurano alcuni antivirus eccellenti – ma ci si pone nell’ordine di idee di investire alcune decine di euro annue nella protezione dei propri dispositivi e dunque dei propri dati sensibili. Soprattutto al giorno d’oggi, dal momento che tendiamo a conservare dentro il nostro PC o smartphone gran parte delle “chiavi d’accesso” a settori importanti della nostra vita.

Certo, per chi non è del settore la domanda successiva non può che essere la seguente: come faccio a riconoscere un antivirus dalle prestazioni all’avanguardia da uno, diciamo pure, “normale” se non inadeguato? Detto che recensioni online e forum di discussione rappresentano un eccellente feedback (purché ne vengano consultate in numero considerevole, in modo da poter fare dei raffronti e ricavare un giudizio di sintesi), parametri come la garanzia e la frequenza di aggiornamento rappresentano senza dubbio degli elementi da prendere in grande considerazione. Al contrario, l’esperienza personale ha un valore relativo: infatti, un antivirus, anche di prestigio, può essere estremamente performante in alcune versioni e decisamente meno in altre, in base al livello di copertura dai virus più recenti e diffusi che gli sviluppatori sono riusciti a garantire. Ecco perché molti programmatori cambiano antivirus di frequenza, a seconda delle novità che offre il mercato: sono abituati – probabilmente sulla scorta di esperienze personali – a non dare per scontata la protezione del loro dispositivo.

Di sicuro, un antivirus deve essere oggi tante cose in una: deve inibire la pubblicità molesta, filtrare i file di fishing, essere dotato di software anti-malware e anti-spyware, nei casi più estremi comportarsi anche come una VPN per aggirare gli attacchi più tecnologicamente evoluti. Tuttavia, la chiave del successo di questa gamma di prodotti continua a risiedere nella ricerca incessante di nuove soluzioni per la protezione di dati, sistemi e hardware. Perché, contrariamente a quanto sostengono alcuni, la pirateria e l’hacking non vanno mai in vacanza, e trovano sempre nuove strade per arrivare ai loro scopi.